LE CASE DIPINTE E I LIBRI RINATI, MILANO CITTA' DALLE MILLE RISORSE

Milano si rinnova e nell’ultimo weekend ne ho avuto la prova attraversando per caso via Balzaretti: il colpo d’occhio su alcune case dipinte con immagini pop crea una suggestione londinese e devo fare i complimenti a chi l’ha realizzato perché trasmette un’idea di città nuova e moderna. Nella stessa zona di Città Studi nascono caffè con annesso barber shop, una novità assoluta, e anche il bar arredato con i libri che rende meno triste la chiusura di tante piccole librerie. Provi a spezzare una lancia a favore dell’intraprendenza milanese.

Milano è la città delle mille risorse, se non fosse così non avrebbe l’attrattività che la rende unica nel panorama italiano, capitale di tante eccellenze integrate nel territorio che producono reddito, portano lavoro, offrono opportunità. La vitalità della ripresa post Covid è sotto i nostri occhi, un po’ caotica, un po’ disordinata, comunque c’è (e meno male che esiste). Quanto alle case dipinte, beh, siamo davanti a uno spettacolo urbano, ai muri in technicolor e alla magia di Maurizio Cattelan e del Fuori Salone che qui hanno realizzato un set diventato installazione permanente. Via Balzaretti, strada delle lavanderie di fine Ottocento, è al centro di un rammendo urbano felicemente riuscito. Inutile descrivere le case dipinte, bisogna vederle come fanno turisti e studenti. A pochi metri, in via Pascoli, c’è un altro edificio iconico (se dis insci) che segna il paesaggio urbano: si chiama Residenze Carlo Erba, una esse di 19 mila metri quadrati realizzata dallo studio di architettura Degli Esposti. Eisenman, Az studio. È un piacere poi flanellare nelle zone semicentrali e trovare sperimentazioni che coinvolgono i vecchi bar. Devono sopravvivere, come le piccole librerie che pagano il lockdown e la concorrenza di Amazon. I libri nessuno sa più dove metterli. Chi smonta una libreria in casa non riesce nemmeno a regalarla a Fondazioni e biblioteche: sono sold out. Un sindaco a Calendasco, dove il guado di Sigerico sul Po, collega la Lombardia con l’Emilia, ha deciso di adottarli, lanciando «la valle dei libri». Si chiama Filippo Zangrandi e con altri colleghi progetta di ripetere l’esperienza dei village du livres francesi: dare una seconda vita ai libri dismessi da privati o da case editrici, salvandoli dal macero, usandoli per creare eventi e piccole attività artigianali. Ha gia ricevuto i primi due furgoni con 30 cartoni: donatore l’ingegner Carlo De Benedetti. Idee in movimento, tendenza Milano.